sara
sì, nonno, prendiamo il carrello, mi dai la moneta?
gustavo
ecco, prendi, stai attenta alle macchine, intanto io apro
il passeggino, tlaaac, fatto; vamos!
sara
nonno, è vero che andiamo a prendere dei
giochi?
gustavo
no, sei in errore, andiamo a vederli, poi decidiamo se prenderli
o no
sara
ma il papà me li prende sempre
gustavo
sì, lo so,
lo so
gustavo
ehi, giuàn, anche tu a far spese oggi?
giuàn
uèèè, ciao gustàv, eh, sì,
anche perché se domani bloccano ancora il traffico
per l’inquinamento come ci arrivo qui?
gustavo
eh già, è proprio un bel problema, poi con
questa storia delle polveri sottili; il fatto è che
le amministrazioni locali affrontano la questione sempre
in termini di emergenza, impegnandosi poco nella prevenzione
giuàn è vero, non fanno progetti e addirittura sperano
sempre nel vento e nella pioggia scacciainquinanti
gustavo
d’altronde, se continuiamo ad andare in giro ognuno
con la propria vetturetta, e guai a chi ce la tocca, il
problema ci sarà sempre; anche perché nessuno
vuole rinunciare ai propri comfort
guarda me, io oggi mi
porto dietro i miei due tesori, i miei nipoti: uno dei due
è col passeggino, e dobbiamo fare compere, quindi
credo che tra un paio d’ore avremo il carrello pieno,
sai, i bambini, il giochino, la spesa
pur ammettendo che
il metrò arrivasse fino qui, come ce la porto la
roba?
giuan
caro gustavo, tè propri rasùn, a
me vien da ridere quando vedo che in metrò ci sono
le reti per le borse sopra i sedili: mi piacerebbe proprio
vederti sistemare i sacchetti della spesa e il passeggino
sulle reti: come minimo, metà roba esce dai sacchetti
e casca addosso a chi è seduto
gustavo
bè bè vacci piano, non sono così rimbambito
giuan
ma no, non offenderti, dico che chiunque è in difficoltà
a portarsi in giro i sacchetti della spesa; eppure, assieme
allo zaino o alla borsa 24ore, sono gli oggetti più
comuni che ci si porta dietro
gustavo
e allora, giuàn, tu cosa faresti? voglio dire, se
tu fossi il signor fiat, così tanto per dire, o il
sindaco, ecco tu cosa faresti?
giuàn
bee, detto così mi prendi alla sprovvista, non saprei,
forse darei l’incarico a qualcuno di progettare un
sistema di trasporto completamente nuovo, magari seguendo
il principio dell’avalleavalle
gustavo
ehhh? cusalè?
sara
nonno nonno, andiamo, sei sempre lì a parlare, dai
che facciamo tardi
gustavo
aspetta che finisco un minuto col mio amico, tieni, vai
a prenderti un gelato
sara
ma nonno qui è cattivo il gelato
gustavo
vabè prenditi un dolcino, vai, torna subito, eh?
allora dicevi di questa valle?
giuàn
dunque, il principio dell’avalleavalle è questo;
hai presente una valle in montagna?
gustavo
be, sì
giuàn
ecco, se ce la valle c’è anche la montagna
gustavo
mmm
giuàn
no no stammi a sentire, è una cosa seria: immaginiamo
che il tuo obiettivo sia quello di andare dall’altra
parte della montagna, cioè nell’altra valle
gustavo
ok prendo la macchina e vado
giuàn
ma no aspetta, prova a giocare col "se": se non ci sono strade,
sali piano piano sul pendio
gustavo
ok
giuàn
poi il pendio è sempre più ripido e il percorso
si fa difficile
gustavo
si va bè ma dove vuoi arrivare?
giuàn
e aspeeetta; e sali sali, ti arrampichi, corda doppia, e
finalmente arrivi in cima; adesso bisogna scendere dall’altra
parte ma il più è fatto
invece, anziché
far tanta fatica, e spendere energie, potevi benissimo scendere
a valle, prendere la valle vicina e percorrerla tutta, arrivando
al punto desiderato: perché il tuo scopo non era
scavalcare la montagna, ma raggiungere quel punto preciso,
al di là del monte
gustavo
molto bene, grazie, i tuoi racconti sono sempre illuminanti... ma adesso ho i bambini, devo andare