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aerodinamica & design 1/8 |
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nome |
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aerodinamica
& design |
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descrizione |
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articolo
sui rapporti tra l'aerodinamica e il design |
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autori |
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Ottorino
Piccinato, ing.enrico
benzing
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contributi |
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annina motta, antonella ponti, arianna carrozzo, chiara tiego, clarissa steiner, Dario Colombo, debby viganò, elisabetta furnò, jessica alberti, Maria Fumagalli, Michele De Angelis, pietro bassani, russel davidson |
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questo
articolo non vuole essere un trattato sull'aerodinamica, ma
semplicemente una riflessione, dal punto di vista di un designer
(Ottorino
Piccinato), con la collaborazione di un progettista di
ali (ing.enrico
benzing), sull'innegabile influenza che l'aerodinamica
ha avuto, e avrà sempre di più, nel processo
creativo di un oggetto tridimensionale
in particolare, tale
influenza si manifesta soprattutto in situazioni particolari,
ma non per questo infrequenti, in cui l'oggetto è pensato
come "mobile" e non "fisso"
dall'automobile
alla bicicletta, dal treno all'aeroplano, sono molti gli esempi
che si potrebbero riportare
in questa pagina
desidero però
sottoporre alla tua attenzione il gran numero di tipologie
di oggetti che, investiti da più o meno forti correnti
d'aria, devono essere progettati anche in funzione di queste
beni di largo consumo sono concepiti anche in base ai principi
fondamentali dell'aerodinamica
alcuni esempi? caschi, carrozzerie
varie, occhiali sportivi, accessori per auto, moto e camion,
abbigliamento sportivo, termoconvettori, ventilatori, condizionatori,
deumidificatori, ecc..
e la lista in futuro si allungherà
senza dubbio, sia in funzione di nuove ricerche in questo
campo, sia perché un oggetto "aerodinamico"
potrebbe diventare apparentemente più performante e
quindi gradito dall'utente finale
in questo caso il limite
tra design, inteso come pensiero e progetto, e styling, inteso
come stile della forma, diventa più difficile da individuare
e il pubblico, disorientato dalla crescente offerta di oggetti
più o meno ispirati all'aerodinamica, rischierà
di non capire la differenza tra design e stile
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affrontiamo
questo argomento anche perché abbiamo notato che la
maggior parte dei progettisti di vetture da competizione (un
punto di riferimento per gli studi sull'aerodinamica) ha avuto
per decenni interesse verso i principi dell'aerodinamica prevalentemente
per migliorare gli aspetti velocistici delle vetture, senza
considerarne gli effetti sulla tenuta di strada
ne parleremo
più avanti
in questa immagine l'aria è rappresentata
"in movimento" rispetto all'oggetto, anche se, nella
realtà, è quest' ultimo a muoversi
i filetti
d'aria, impattando il cilindro, si aprono seguendone inizialmente
il profilo
avanzando intorno all'oggetto, i filetti non riescono
tuttavia a riportarsi immediatamente nella posizione iniziale,
che raggiungeranno alcuni istanti dopo aver superato l'oggetto
stesso
ciò determina una zona di depressione alle
spalle del cilindro; zona in cui anche il cilindro viene "aspirato",
rallentando così l'avanzamento attraverso il fluido
(aria)
il cilindro, quindi, subisce due tipi di rallentamento
in fase di avanzamento: il primo è dettato dall'impatto
frontale con il fluido, mentre il secondo è l'aspirazione
verso la zona retrostante, la zona in cui si è creata
la forte depressione
e poiché qualsiasi oggetto è
aspirato verso una depressione d'aria, in virtù della
costante pressione atmosferica (esempi: polmoni e aspirapolvere),
la depressione posteriore, che non si può definire
"vuoto", genera un forte rallentamento all'avanzamento
ecco che diventa importante progettare un oggetto che deve
muoversi nell'aria in funzione, soprattutto, della forma posteriore;
una forma che riduca al massimo questa zona depressionaria,
in modo da ridurre l'aspirazione alle spalle dell'oggetto |
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le
turbolenze create da un oggetto dalla forma cilindrica |
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una
soluzione esiste, e consiste nel far sì che i filetti
d'aria si riuniscano alle spalle dell'oggetto in modo graduale,
senza vortici e turbolenze
per far ciò il cilindro,
o la sfera, dovrà allungarsi nella parte posteriore
fino a generare una forma "a fuso" o "a goccia"
il
muso dell'aliante è arrotondato nella zona frontale
(l'ideale per mezzi che non superano la velocità del
suono), mentre la parte posteriore della cabina è allungata
quasi a punta, per i motivi di cui sopra
anche il supporto
del timone posteriore è rastremato verso dietro: ciò
per facilitare il ricongiungimento dei filetti d'aria, creando
meno depressione (risucchio) e quindi maggior velocità
dell'aliante
proprio un aliante, privo di motori per la spinta,
deve essere molto curato da questo punto di vista
come pure
per la leggerezza dei materiali
inoltre, le ali sono particolarmente
grandi per autosostenersi anche a velocità molto basse,
senza entrare in stallo |
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la perfetta forma a goccia di questo aliante è fondamentale
per vincere l'attrito dell'aria senza l'aiuto di un propulsore |
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questo
qui sotto è un esempio di come i principi legati alla
penetrazione aerodinamica erano ben conosciuti anche in quell'epoca:
molte littorine italiane degli anni sessanta hanno un design
simile
di grande effetto scenografico l'enorme presa d'aria
anteriore, che, pur assolvendo la funzione di ventilazione
interna per il motore, conferisce alla motrice un aspetto
volutamente aggressivo
le linee sono molto pulite ed essenziali |
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il treno "city of salina" è entrato in servizio
nel 1934 |
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un
fantastico esempio della genialità dello studioso americano
norman bel geddes:
la forma a goccia conferisce una certa
aerodinamicità al bus, anche se gli effetti benefici
di tale studio si avrebbero in spazi extraurbani
a velocità
maggiori
inoltre il mezzo è particolarmente panoramico,
elegante e razionale
da notare come la carrozzeria copra
completamente le ruote, limitando eventuali vortici e turbolenze,
che rallenterebbero la velocità del bus |
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il
genio di norman bel geddes non è stato sufficiente
per trasformare questo modello del 1939 in un vero autobus
peccato! |
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la
bicicletta qui sotto è dichiarata "aerodinamica", anche
se noi nutriamo qualche dubbio in merito
infatti, alle giuste
rotondità anteriori non fanno seguito elementi di carrozzeria
rastremati posteriormente, come una forma a goccia
dovrebbe
avere
certamente alcuni raccordi smussati e il ridotto numero
di spigoli possono facilitare la penetrazione, ma non crediamo
che i vantaggi che ne derivano siano particolarmente rilevanti
c'è comunque da considerare che siamo di fronte a un
progetto del '46, quindi..
tanto di cappello
notiamo, invece,
un ottimo studio per quanto riguarda lo styling dell'oggetto,
che potrebbe oggi portare anche la firma di starck, per la
fluidità delle superfici, l'assenza di decorazioni
o texture superficiali e la ricerca dell'essenzialità |
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una bicicletta "aerodinamica" del 1946 |
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questa
qui sotto è una delle forme peggiori per la penetrazione aerodinamica:
muso lungo, corpo vettura rotondeggiante, sporgenze ovunque,
senza considerare il tetto apribile
naturalmente si tratta
di una vettura che non ha ambizioni sportive, ma che proprio
per questa forma goffa è una pietra miliare nella storia
del design e dell'automobile |
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nonostante le forme arrotondate, la citroen 2cv risulta in
assoluto una delle vetture meno efficienti dal punto di vista
della aerodinamica |
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