Sabato 11 giugno 2022 si è svolto il tanto atteso Workshop di Creatività Visionaria dal titolo
"Chi vuol esser Visionario? Progetti e Visioni del futuro che ci attende passando da Marco Polo in vista delle prossime Olimpiadi"
Il Workshop, tenuto da ottorino piccinato, è stato organizzato in collaborazione con la rivista casabenessere all'interno della Rinascente di Monza, nell'area del design, una prestigiosa location nella quale sono esposti prodotti delle migliori marche del mondo del design italiano e internazionale tra le quali Driade, Kartell, Flos, Artemide, Venini, Vitra, Hay, Pedrali, Pols Potten, Ethnicraft, Design House, Stockholm
All'evento ha partecipato anche Massimiliano Longo, Assessore alla Cultura del Comune di Monza sia come testimonianza dell'elevato livello culturale della manifestazione sia perché Responsabile degli Eventi Fuorisalone organizzati e gestiti dal Comune di Monza
Il Fuorisalone è un serbatoio culturale che si è sviluppato anno dopo anno con l'obiettivo di contenere e organizzare eventi paralleli al Salone del Mobile di Milano
Il Fuorisalone quindi, nato nella logica cornice della metropoli lombarda, si è naturalmente e doverosamente espanso verso Monza e la Provincia di Monza e Brianza, in quanto il mondo del Design da sempre è legato al territorio brianzolo vista la presenza delle più grandi firme del mobile italiano, quelle stesse firme che hanno sostenuto e reso celebre in tutto il mondo il settore Legno Arredo che ormai è diventato a pieno titolo un grande Patrimonio della Cultura e dell'Industria del nostro Paese
Il Design fa Sistema ed è inequivocabilmente uno dei motori della nostra economia
Chi è Ottorino Piccinato
Ottorino Piccinato nel 1984 si diploma in industrial design presso la scuola Politecnica di design di Milano di Nino Di Salvatore, prima scuola di design in Italia; fonda il Milano-Los Angeles Studio Design e lo studio piccinato; diviene docente della stessa scuola e in seguito docente e direttore unico della scuola di design ISCO e co-fondatore, docente e direttore didattico della Scuola Italiana Design dal 1991 al 2001
Grazie al fortunato incontro con Fiat Auto avviene la svolta creativa in quanto decide di introdurre un’ampia fase creativa e visionaria attraverso il suo nostro metodo esclusivo della quercia che viene applicato prima della consueta fase progettuale, non solo nell’ambito del design ma anche in settori molto diversi tra loro, in cui la creatività è un valore aggiunto e indispensabile per l’ideazione di concetti e visioni del tutto innovative
rinascente ci ha offerto i propri spazi per due workshop diversi
Rinascente ci ha offerto i propri spazi anche per esporre alcuni progetti di un Workshop dal titolo "Chi vuol esser visionario? Workshop di Creatività full immersion sul Compensato Curvato: idee, concetti e visioni per un design innovativo oltre la sedia"
"Oltre la sedia" significa anche che progettare e fare design non significa necessariamente operare all'interno del settore del mobile
Infatti, tra gli ottanta progetti consegnati ne sono stati selezionati venti, di cui molti, grazie al workshop concepito e gestito da Ottorino Piccinato, sempre in collaborazione con la rivista casabenessere e con l'associazione condominio solutions, sono stati progettati in aree molto diverse tra loro
Abbiamo quindi progetti di uno spazio living per i gatti, una pensilina di attesa dei bus, l'interno della cabina di un camion, altoparlanti e mobili per hi-fi, spazi gioco per parchi e giardini, fioriere per interni ed esterni, e molto altro ancora, tutti concepiti con l'unica condizione di utilizzare la tecnologia del compensato curvato che è stata inventata e diffusa dalla Famiglia Ratti di Lissone, importante comune industriale della Brianza
piccinato, longo, una dirigente di rinascente e due studentesse del liceo valentini i cui progetti sono stai esposti nello store monzese (raffigurati qui sotto)
e quindi il cerchio si chiude
E quindi il cerchio si chiude perché abbiamo collegato Monza col design e una tecnologia brianzola con la creatività visionaria utilizzata per concepire idee perfettamente integrate nel territorio che comprende le città di Monza e Lissone, la Rinascente, le aziende e il Fuorisalone: pubblico e privato hanno lavorato assieme e con appassionata partecipazione sia per il Workshop sul Compensato Curvato sia per il Workshop che si è tenuto in Rinascente
Quest'ultimo, in cui era previsto che si parlasse di Marco Polo e delle Olimpiadi, è stato creato e condotto sempre da Ottorino Piccinato partendo da delle basi oggettive che vedevano protagonisti la Creatività, la Rinascente, il Comune di Monza e le opportunità offerte dal territorio brianzolo come potenzialità artigianale e produttiva di altissimo livello e come capacità di attirare e ospitare turisti che si potrebbero avvicinare al capoluogo e alla provincia brianzola per i motivi più diversi
Perché Rinascente?
Innanzitutto lo store Rinascente di Monza si trova in centro città, in un palazzo storico ben inserito nel contesto urbano e perché il marchio, trattando marchi di alto profilo, punta in alto e si concede per attività di qualità e che sono orientate al buon gusto
Inoltre Rinascente è sempre stata al centro della rinascita, appunto, di un'Italia che, uscita distrutta dal secondo conflitto mondiale, ha vissuto un grande e fulgido periodo di vigore e rivincita culturale, economica e sociale: insomma tutto ciò che ha costituito il boom italiano e di cui Rinascente è stata non solo un attore ma un protagonista
E poi, non ultimo, c'è un episodio che lega personalmente Piccinato alla Rinascente, e che lui stesso ha raccontato durante la presentazione del Workshop
Quando era bambino, abitando a Milano, i genitori lo portavano spesso proprio a Monza a vedere le macchine di Formula Uno sfrecciare nelle curve dell'autodromo, e quindi è stato inevitabile che si appassionasse, come molti coetanei, al mondo delle corse che i bambini possono rievocare attraverso i modellini di auto, le cosiddette macchinine
E più o meno una o due volte l mese la mamma, con la sua immacolata 500 carta da zucchero, accompagnava lui e suo fratello in centro Milano a vedere "le cose belle"; e tra queste non poteva mancare la visita in Rinascente
"Bambini guardate e non toccate niente", ma era inevitabile che gli occhi sgranati si fermassero ipnotizzati davanti alle macchinine, lucide, fiammanti, esposte nelle vetrine
E ci scappava sempre l'acquisto di una di queste che Piccinato conserva tuttora, assieme alle altre, lucide e fiammanti all'interno di una teca in salotto
Ricordi d'infanzia che non affiorano perché in realtà non sono mai scomparsi, ricordi di mamma e papà e di un marchio che lo ha accompagnato per tutta la vita e che in questa occasione ha il piacere di incontrare di nuovo
marco polo e cristoforo colombo
marco polo
cristoforo colombo
Marco Polo è stato un viaggiatore e commerciante veneziano, vissuto tra 1200 e 1300, resosi famoso per aver viaggiato tra Europa e Oriente importando prodotti preziosi, tra cui seta e spezie, facendoci conoscere la storia e la cultura millenarie di popoli così distanti da noi, anche attraverso la scrittura del libro "Il Milione"
Marco Polo percorreva itinerari conosciuti, via terra, percorrendo rotte già battute da suoi predecessori
le rotte via terra di marco polo
Alcuni secoli dopo, a fine '400, un altro italiano, anch'egli viaggiatore ed esploratore ma abituato a percorre rotte marittime e non terrestri, ha avuto l'illuminazione di poter raggiungere le stesse Indie di Marco Polo via mare, viaggiando verso ovest, e non verso est, confidando sul fatto che, poiché era quasi certo che la terra fosse sferica (il "quasi" ha grande rilevanza in quanto a quei tempi la rotondità della terra era ancora una teoria non dimostrata), e quindi arrivando in Oriente dalla parte opposta
Va sottolineato un aspetto importante: Marco Polo seguiva percorsi conosciuti mentre Cristoforo Colombo ha avuto la Visione di esplorare mari ancora non battuti, come per esempio l'Oceano Atlantico, situato al di là delle Colonne d'Ercole (Gibilterra) e quindi considerato un tabù
Non solo ma il navigatore genovese è riuscito a convincere la Regina Isabela di Spagna per farsi finanziare il viaggio solo sulla base di teorie non dimostrabili
Come sappiamo, nel 1492 Colombo è partito per raggiungere le Indie ed è approdato su terre a noi sconosciute, che però non erano la Cina o terre d'Oriente ma quelle isole che oggi conosciamo come Haiti, Cuba e altre terre locali
Colombo si è reso conto quasi subito che le terre non erano a noi conosciute e che, oltre a non possedere i prodotti ricercati, erano abitate da persone che non somigliavano agli orientali conosciuti
Nonostante ciò è riuscito a farsi finanziare diversi viaggi importando in Europa prodotti sconosciuti anche se non così preziosi come ci si aspettava
Quindi sono missioni di successo o invece un misero fallimento?
la rotta teorica (in rosso) via mare verso ovest prevedeva che le caravelle partissero dalla spagna, circumnavigassero il globo per poi approdare in oriente
le rotte reali (in bianco) via mare partono dalla spagna e giungono in centro-America a una distanza decisamente inferiore: colombo ha scoperto l'america per una grande intuizione ma anche per un errore di calcolo del diametro della terra, perché la rotta teorica sarebbe stata tre volte più lunga, una missione impossibile
Noi vogliamo vedere la questione da diversi punti di vista, come da abitudine nei workshop che organizziamo
Il progetto visionario di percorrere rotte sconosciute facendo leva su teorie non dimostrate è un atto di coraggio, intuizione, creatività senza eguali e infatti per questi motivi viene ricordato
Da un altro punto di osservazione possiamo affermare che è stato commesso un errore fatale dovuto al fatto che il diametro della terra è stato calcolato la metà di quello che in realtà è
Ciò significa che, se non si fosse imbattuto nelle Azzorre e successivamente nelle Isole Centro-Americane, Colombo e il suo equipaggio non sarebbero sopravvissuti in un eventuale viaggio in Oriente attraverso la vastità di due oceani, Atlantico e Pacifico, che con i viveri a bordo delle caravelle non avrebbero mai potuto oltrepassare
Come spesso suggeriamo ci si deve estraniare dal problema, osservarlo da diverse angolazioni, e solo successivamente approdare a delle conclusioni che possono fungere da base di lancio per progetti, dibattiti, workshop che prevedono il concepimento di idee concrete e realizzabili
In definitiva i viaggi di Cristoforo Colombo sono stati un successo soprattutto se paragonati a quelli di Marco Polo?
Per rispondere va fatta una considerazione: Marco Polo, seppur alimentato da grande coraggio e spirito d'avventura, seguiva itinerari conosciuti, e quindi sicuri, anche se in realtà in viaggi così lunghi il rischio di non tornare era altissimo
Colombo, invece, ha sfruttato le proprie conoscenze non certe dei mari e degli oceani per immaginare una missione del tutto innovativa e dagli esiti incerti
I due esploratori italiani sono passati alla storia per motivi diversi ma alimentati dalla stessa innata curiosità e ricerca tipiche delle persone coraggiose e creative
Colombo non ha raggiunto l'India e la Cina ma ci ha fatto conoscere un continente nuovo
Ecco le differenze tra due persone considerate ugualmente Grandi con la G maiuscola
Grandi anche nelle loro differenze e nel diverso approccio al Modus Operandi del proprio lavoro
osservare la situazione da punti di vista molto diversi tra loro
Questi i motivi per avvicinare i Partecipanti al Workshop in Rinascente a un percorso creativo e visionario che per ogni esigenza progettuale fosse in grado di osservare la situazione da punti di vista molto diversi tra loro
E questo è uno dei Principi Cardine dei Workshop di chi vuol esser visionario?, la Prima Scuola di Creatività Visionaria
Qualcuno potrebbe obiettare che il percorso per raggiungere lo scopo di creare nuove idee in questo modo sia lungo e che potrebbe far perdere tempo
Invece questi argomenti stanno alla base del nostro Metodo Esclusivo che ha lo scopo di formare i Partecipanti ai vari Workshop e di metterli nelle condizioni di creare nuove idee concrete e realizzabili
E per raggiungere un buon livello di formazione, e quindi di preparazione, abbiamo la necessità di calare le persone in situazioni inusuali e di ragionare attorno a temi forse mai o poco considerati prima
Solo così piazziamo strategicamente i primi mattoncini per costruire le nostre visioni
la fretta è la prima nemica della creatività
Va aggiunto che la fretta è la prima nemica della creatività e che per pensare idee nuove ci si deve dedicare con impegno e volontà senza la distrazione di cellulari, computer, mail, e altro che ci porterebbe nel consueto vortice delle nostre abitudini
Invece chi crea, chi pensa a nuove soluzioni, chi immagina scenari futuri, non può basarsi sul mondo che lo circonda ma anzi ha l'obbligo di calarsi in situazioni inusuali e inconsuete: le probabilità di successo saranno altissime e questo è dimostrato ampiamente dai risultati raggiunti dai nostri workshop in più di trent'anni di attività
Ma le Olimpiadi cosa c'entrano?
Ancora un attimo di pazienza e ci arriviamo
Questo particolare Workshop di breve durata, come detto, aveva il compito di trasmettere il nostro metodo esclusivo per la creatività visionaria e, in seconda battuta, di dimostrare che in pochissimo tempo persone che non si conoscevano e provenienti da ambienti diversi (il mondo commerciale e imprenditoriale della Rinascente, il Mondo Politico dell'Assessore, il Mondo Accademico della Scuola di Design impegnata nei progetti sul compensato curvato, il Mondo della consulenza creativa, il pubblico generico intervenuto per l'occasione e di cui si sa poco o nulla) sarebbero state in grado di concepire idee innovative su un argomento che, pur nella sua connotazione realistica, era solo un pretesto per utilizzare il Metodo suggerito
Ci siamo prefissati un'ipotesi di partenza e un obiettivo, che devono essere ambedue molto concreti e realistici sia perché sinceramente non ci piace lavorare sulla vaghezza di situazioni non concrete, sia perché l'occasione di condurre un workshop con una realtà d'impresa e una presenza politica era, ed è tuttora, uno stimolo molto interessante
La base di partenza, quella che noi immaginiamo come una di quelle basi verdi o grigie su cui posizionare i mattoncini (che sono le idee e i progetti concreti) era inevitabilmente la città di Monza
L'obiettivo, che in questo caso ripetiamo era un pretesto per applicare il Metodo, era costituito dalla necessità di rendere Monza protagonista delle prossime Olimpiadi che si disputano a Milano e Cortina nel 2026
Il progetto del Workshop era l'individuazione di idee concrete per portare turisti a Monza, non solo coloro i quali sono attratti dalle consuete occasioni di turismo (il Duomo, la Corona Ferrea, l'Arengario, la Villa Reale...) ma soprattutto che viene in Lombardia per assistere alle gare che si svolgono in Valtellina
E per raggiungere la Valle si deve passare da Monza e dalla Brianza
Un obiettivo quindi non campato in aria ma molto reale
questa è la base di partenza che utilizziamo nei nostri workshop; è la classica base su cui vengono posizionati i mattoncini i quali non possono essere messi a caso ma devono seguire una certa logica, cioè quella di incastrarsi sulla base e tra loro
attenzione: non portiamo materialmente basi e mattoncini alle nostre sessioni creative ma il collegamento che fanno i partecipanti è virtuale, immaginario, per comprendere che, pur parlando di creatività, ogni esercizio, ogni percorso devono incastrarsi tra loro per raggiungere l'obiettivo prefissato
Piccinato ha proposto una serie di punti di partenza, i cosiddetti mattoncini posizionati sulla base, ricercando alcuni elementi possibili che non fossero i soliti luoghi di attrazione che possiamo leggere negli opuscoli turistici
In pratica Monza cosa è in grado di offrire a un turista invernale? Fermo restando che alcuni luoghi o momenti di attrazione potrebbero essere replicati e riutilizzati anche in altre situazioni e in altre stagioni
Si utilizza un grande foglio diviso in colonne o in alternativa il nostro sito web in cui i Partecipanti possono leggere i percorsi e scrivere le proprie idee
Non si tratta cioè di una lezione verso le persone ma di un vero workshop, una azione di partecipazione attiva da parte di tutti i presenti
Avendo poco tempo a disposizione abbiamo preferito utilizzare i classici carta e penna
Il foglio è stato diviso in colonne denominate
- Situazioni
- Sensazioni
- Idee Magiche e Sogni
- Progetti Reali e Concreti
le situazioni
Nella colonna Situazioni abbiamo inserito le possibili situazioni che Monza può offrire a un turista di passaggio:
- la Rinascente
- il Liceo Artistico Valentini (location del workshop sul compensato curvato)
- il Circuito
- il Parco
ì il Fiume Lambro, che taglia la città in due e non p mai scelto come location per i turisti perché molto inquinato
- le Industrie del Mobile
- il Mondo del Design e il Fuorisalone
- Casa Brambilla e Casa Fumagalli (una situazione molto inconsueta perché* rappresenta l'ospitalità dei Brianzoli e può fungere da attrazione e collante per i turisti); anche queste curiosità risvegliano i Partecipanti e li portano a ragionare fuori dagli schemi abituali
le carte sensazione
Per la colonna Sensazioni sono state distribuite le Carte Sensazione che raffigurano immagini pensate proprio per suscitare sensazioni ed emozioni indipendentemente dal tema del workshop, e i Partecipanti hanno proposto
di seguito ne mostriamo alcuni esempi
le sensazioni
in base alla carta sensazione ricevuta i Partecipanti hanno proposto:
- Spensieratezza
- Energia
- Benessere
- Stupore o Meraviglia
- Colore
le idee magiche e i sogni
La terza colonna, quelle delle Idee Magiche e dei Sogni deve essere compilata secondo la seguente logica: i Partecipanti sono invitati a immaginare dei sogni, delle idee magiche, qualcosa cioè che volutamente non è reale ma solo ipotetico
è un esercizio strano che spinge le persone a usare più il cuore della mente e utilizzare più i sogni dei pensieri razionali
Perché lo facciamo? Non si era detto che le Visioni sono idee concrete e realizzabili?
La risposta è "Si! Certamente!?, ma per approdare (ricordando Colombo) ai progetti concreti, il nostro Metodo prevede che ognuno di noi sia messo nelle condizioni di tornare bambino, abbandonare la realtà per alcuni minuti, immaginare un mondo perfetto e senza problemi e pensare di essere avvolti in un'aura di felicità e positività
Ci rendiamo conto che, dette così, sembrano frasi assurde e senza senso, ma è proprio il calarsi nelle vesti di un bambino che si mette da parte il marketing, le abitudini e tutto ciò che si interpone tra noi e le idee che, infatti, vengono chiamate magiche oppure sogni
Questo esercizio, che noi chiamiamo anche "Il Gioco dei Sogni" è un passaggio chiave per il successo dei nostri Workshop
Subito dopo si tornerà alla vita reale ma portando con noi un bagaglio pieno di ipotesi fantastiche su cui lavorare concretamente
Non a caso viene chiamato "Gioco": i Partecipanti devono divertirsi perché l'assenza di stress, l'appagamento e la gioia stanno alla base di un percorso creativo
il gioco delle idee magiche e dei sogni
Funziona così: si devono pensare delle frasi composte da "Vorrei + Sensazione + Situazione"
Per esempio:
- Frase 1 "Vorrei assaporare l'Energia dell'Autodromo"
- Frase 2 "Vorrei una serata di Benessere a Casa Brambilla"
- Frase 3 "Vorrei vivere il Colore in Rinascente"
Ci siamo limitati a sole tre frasi ma in un Workshop di due giornate c'è tutto il tempo per scriverne trenta, quaranta o cinquanta
i progetti concreti
Ora si passa alla colonna successiva, cioè quella dei Progetti Concreti, quindi avviene il passaggio da Sogno a Realtà
Per la Frase 1 (Vorrei assaporare l'Energia dell'Autodromo) sono stati ipotizzati i progetti:
- 1A Passare una giornata al box di un team di Formula Uno
- 1B Partecipare a una riunione degli ingegneri di un Team di Formula Uno
- 1C Utilizzi per mezz'ora lo stesso simulatore statico che usano i piloti di Formula Uno
E per esigenze di tempo ci siamo fermati qui
Per la Frase 2 (Vorrei una serata di Benessere a Casa Brambilla) sono state proposte varie soluzioni tra cui:
- 2A Una decina di famiglie Monzesi si rendono disponibili a invitare a cena coppie di turisti durante le tre settimane di Olimpiadi facendo degustare piatti tipici della cucina brianzola e lombarda come il risotto alla monzese, l'ossobuco, il minestrone brianzolo, la buseca e la polenta uncia, la turta de besacc e altri
Ma non finisce qui perché chiediamo di approfondire le idee che piacciono di più e più particolari si inseriscono più vincente è l'idea: solo le migliori saranno degne di essere chiamate Visioni
In questo caso è stato aggiunto il fatto che ogni ospite versasse a una app creata per l'occasione 15 euro a cena, di cui 10 vanno alla famiglia e 5 restano al sistema per le spese di gestione
I giorni seguenti gli Ospiti hanno la possibilità di redigere un semplice sondaggio per raccontare la propria esperienza, positiva o negativa che sia e in cambio il Comune di Monza offre loro un omaggio offerto da un eventuale sponsor
Le opinioni vanno a far parte di un documento che viene divulgato sui vari media e social media e funge da primo tassello per eventi futuri simili
Ecco, capiamo ora le potenzialità del Workshop?
Le idee magiche possono essere tantissime se abbiniamo le Sensazioni con le Situazione, anche considerando che a ogni abbinamento possono succedere molte frasi "Vorrei" cioè molte Idee Magiche e Sogni
E a ognuna di queste possono essere collegati decine di progetti concreti
Il Workshop di Creatività Visionaria in Rinascente si è concluso con la completa soddisfazione dei Partecipanti
Il Workshop di Creatività Visionaria in Rinascente si è concluso con la completa soddisfazione dei Partecipanti, i quali in soli 45 minuti hanno capito che:
- seguendo un Metodo, è possibile raggiungere ottimi risultati anchein poco tempo
- hanno avuto il piacere e la soddisfazione di essere coinvolti in prima persona e quindi co-partecipi e co-autori del progetto
- hanno capito che il Workshop, con tempi piùrilassati e senza fretta, è esportabile in qualsiasi ambiente in cui servono idee nuove, sia nel mondo dell'impresa sia in quello dell'amministrazione pubblica
ottorino piccinato mentre conduce il workshop
grazie!
l termine dei lavori la Rinascente ha organizzato un piacevole cocktail con musica e dj e ha creato il Cocktail del Fuorisalone
La prima pietra, anzi come diciamo noi, il primo mattoncino è stato posato
Ora non resta che proseguire!
Grazie Rinascente!
GrazieAssessore!
e adesso?
In un eventuale Workshop di piùampio respiro, e cioè almeno una o due giornate, oppure quattro mezze giornate da programmare sia in giorni feriali che durante un week-end, dopo due giorni di lavoro i progetti da esaminare saranno decina o centinaia, e saranno progetti intelligenti, concreti, realizzabili partoriti da persone comuni, da noi, e non super esperti di economia e di marketing
Questo perché per essere creativi non serve la laurea
Gli esperti intervengono solo a Workshop ultimato per esaminare nel dettaglio ogni singola proposta che fa parte dell'Ultima Colonna, quella dei Progetti Reali, calcolando costi, benefici e tutto ciò che serve per portare a termine il lavoro
Per esperienza possiamo dire che di solito i Progetti Reali da valutare sono da cento a duecento per ogni Workshop
Un Workshop "Chi vuol esser Visionario?" può coinvolgere da cinque a ottanta persone (in questo caso vengono divise in gruppi) e può durare da una giornata a una settimana
Per i Workshop brevi di una o due giornate di solito si rimane sul territorio mentre per quelli di una settimana solitamente utilizziamo location in luoghi di mare o di montagna in Italia e all'Estero
rovinj (rovigno, istria, croazia) è una delle location che utilizziamo più spesso per organizzare i nostri workshop di una settimana perché da ai partecipanti e ai delegati dell'azienda partner la possibilità di
- estraniarsi dalle consuetudini della sede abituale
- vedere tutte le questioni da un diverso punto di osservazione
- unire la bellezza del luogo, il profumo del mare, la vita all'aria aperta, l'ottima cucina locale con gli obiettivi prefissati