|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
design di penne a inchiostro gel per bic |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
bic è
una delle aziende più conosciute da utenti di ogni
parte del mondo, soprattutto per la produzione di penne
a sfera e per i famosi rasoi e accendini usa e getta: chi
non ha mai posseduto una mitica cristal?
ma bic produce anche tavole da surf, canoe, biciclette sportive
e altre tipologie di oggetti ancora
ciò è dovuto al fatto che i maggiori azionisti
di bic sono i fratelli della famosa famiglia bich, fondatrice
dell’azienda, i quali hanno sviluppato interessi diversi
in campi diversi
bic è una multinazionale la cui sede principale è
situata nei sobborghi di parigi
a mildford (connecticut, usa) è stato posto il centro
stile del settore cartoleria, che comprende quindi anche
le penne, mentre marketing e settori produttivi sono dislocati
in diverse aree in tutto il mondo: dalla gran bretagna,
al sud america, all’estremo oriente |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
nell’estate
2003 bic decide di entrare in contatto con uno studio di
design italiano, e sceglie lo studio di Ottorino
Piccinato con queste motivazioni:
- è uno studio di creatività, design e ricerca
italiano e conosciuto a livello internazionale
- è composto da designer distribuiti in tutto il
mondo: il mercato di bic non ha confini e la creatività
di chi vive in sud america o in corea può essere
molto utile al marketing di una multinazionale
- non chiude mai: è uno studio–laboratorio,
dove tutti hanno piena libertà di interazione, 24
ore su 24; e anche ad agosto c’è sempre un
team che lavora a pieno ritmo, sia esso a Milano (sede centrale),
sia a pechino (sede creata recentemente per rispondere alle
nuove esigenze dei committenti cinesi), sia in ogni altro
luogo da cui più designer si riuniscono per elaborare
le nuove risposte ai brief dei clienti |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
e
quando dagli stati uniti partirono il responsabile marketing
e il responsabile design stationary per incontrare Ottorino
Piccinato e antonio romano in pieno agosto, non sapevano
che Piccinato era già stato un consulente bic molti
anni prima, nel lontano 1985
in quell’occasione,
infatti, Piccinato, presidente del Milano los angeles
studio design, lavorò per un marchio di bic, la svedese ballograf,
assieme a fabrizio
latini per disegnare una serie di penne
di prestigio in metallo
bic,
dopo un attento studio dei metodi creativi e dell’organizzazione
del network di designer gestito da Piccinato, assegnò
il primo brief per lo studio di una penna ad inchiostro
gel, da inserire in un mercato già molto agguerrito
che vedeva come protagonista, primo fra tutti, un modello
della pilot, che, per ragioni di segretezza, non si può
citare
per gli stessi motivi non è possibile né
mostrare immagini né trasmettere informazioni più
dettagliate; è un vero peccato, perché i progetti
realizzati sono veramente di primo livello: saranno visibili
soltanto quando bic ci darà l'autorizzazione a farlo
quindi, a parte l'immagine del prodotto scelto, e poi mandato in produzione, le altre immagini pubblicate a fondo pagina rappresentano i progetti di seconda scelta, cioè piaciuti ma non prescelti |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
bic
richiedeva espressamente una grande varietà di disegni,
con una chiara matrice internazionale: niente di meglio,
quindi, che utilizzare ancora una volta il network, che
Piccinato, in lunghi anni di utilizzo del web, delle p.r;
degli stage, dei master e dei corsi organizzati, poteva
gestire in modo da offrire al cliente un’ampia panoramica
creativa
furono mobilitati circa 40 designer, residenti o provenienti
da molti paesi, soprattutto europei e asiatici
ma l’aspetto
più singolare dell’organizzazione del network,
di cui Piccinato va orgoglioso più che di ogni altra
cosa, è il fatto che il brief che dalla sede centrale
di Milano fu spedito via mail aveva delle scadenze a dir
poco incredibili
la mail, infatti, fu inviata il venerdì
sera e i primi bozzetti erano richiesti già per martedì
sera, con la possibilità di elaborare i primi concetti
approvati fino a venerdì
una settimana, dunque,
non di più
e ciò perché bic aveva
richiesto i primi bozzetti entro una data prefissata, in
modo che il marketing avesse il tempo per impostare le proprie
strategie aziendali anche alla luce del materiale ricevuto
in questa prima ondata di schizzi e rendering |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
visto,
e letto, dall’esterno, può sembrare relativamente
impossibile progettare un oggetto in pochi giorni; o perlomeno
può apparire che non possa esser dato sufficiente
rilievo agli aspetti funzionali, ergonomici, psicologici,
produttivi
ma non è così
innanzitutto il
brief che Piccinato ricevette da bic era molto preciso,
perfettamente strutturato e molto chiaro: proprio come ci
si può aspettare da un’azienda di questo tipo
(spesso, però, le grandi aziende non sono così
“grandi” nella gestione del marketing e soprattutto
delle informazioni da fornire ai consulenti esterni)
inoltre,
Piccinato volutamente apportò delle modifiche al
brief, in modo che i creativi, sia quelli interni che il
network, avessero ben chiari i vincoli in cui operare
ciò
non determinò una carenza di creatività, anche
perché chi fa parte del network sa perfettamente
che il modo migliore di soddisfare il cliente consiste nel
proporre una serie di idee perfettamente in linea col brief,
aggiungendone altre a cui viene lasciata una certa libertà
individuale
ciò serve anche per capire, da parte
del cliente e di Piccinato, cosa può esserci “oltre”
o “al di fuori” dei limiti assegnati
le ispirazioni
che sulla carta sembrano fuori strada sono comunque utili,
sia per i suggerimenti che possono offrire, sia per sondare
i reali “sentimenti creativi” di persone che,
vivendo in zone molto lontane e differenti per storia, cultura
e abitudini, possono offrire un panorama sufficiente realistico
del gusto locale |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
in
risposta al brief assegnato giunsero in tempo circa un centinaio
di proposte, che Ottorino Piccinato selezionò fino
a portarle a circa una ventina
ai corrispondenti designer
venne chiesto di sviluppare alcuni particolari: chi doveva
correggere l’impugnatura, chi il rapporto tra lunghezza
e diametro, chi la rugosità della superficie, chi
una forma un po’ troppo aggressiva
ecco che ora veniva
assegnata un’altra settimana di tempo per i perfezionamenti
richiesti
settimana utile anche per introdurre nuovi concetti,
che, dopo aver creato decine di forme e soluzioni, ogni
designer del network avrebbe potuto presentare
da
tutto il materiale realizzato in sede e proveniente dal
network vennero selezionate circa 15 penne, alcune delle
quali proposte in più varianti
ad ognuna venne assegnato
un nome in codice, che per semplicità era composto
dalle prime due lettere del nome e del cognome del creatore
ogni penna venne pubblicata nell’area riservata del
sito, di cui bic usa ricevette immediatamente la password
di accesso |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
bic
in poche settimane non solo operò una scelta attraverso
un continuo scambio di info, commenti e opinioni con la
casa madre a parigi, ma fu in grado di realizzare dei prototipi
in stereolitografia pur senza aver ricevuto da Piccinato
dei file 3d: i modellatori bic si basarono esclusivamente
sui rendering ricevuti
segno evidente che, se da una parte
i disegni erano chiari e perfettamente leggibili, dall’altra
c’era un’equipe in azienda composta da persone
di altissimo livello
inoltre, i designer bic hanno un’esperienza
sullo specifico prodotto che è difficilmente avvicinabile,
anche dai designer più esperti in piccinato.com ® (marchio del product design di Piccinato)
questa è la ragione principale per cui i modelli
3d, almeno in questa fase, non sarebbero risultati sufficientemente
realistici per la visualizzazione e la successiva modellazione
in seguito, una volta ricevute ulteriori informazioni e
specifiche tecniche da bic, lo studio di Ottorino Piccinato
realizzò le matematiche dei modelli scelti attraverso
la modellazione con rhino e con pro-e |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
dopo
ulteriori scambi di mail tra mildford e Milano, Piccinato
e il responsabile del design bic si incontrarono per la
seconda volta; questa volta a parigi, in occasione della
convocazione ufficiale del presidente dell’azienda,
bruno bich
in quell’occasione vennero scelti tre
modelli provenienti dal network e uno dal centro stile americano
ma ciò non deve esser letto come una sfida, perché
non ci sono vinti, ma soltanto vincitori: bic ora aveva
un partner in più, un partner italiano che, in piena
sintonia con il management aziendale e, soprattutto, con
la sede americana, poteva produrre creatività decondizionata
dai vincoli geografici, ma molto attenta alle precise richieste
da parte di un’azienda che, non a caso, è resterà
a lungo, un leader invidiato e ammirato
sul
sito della bic, il presidente bruno bich scrive: “we
want to make bic a special place to work, with a unique
atmosphere of mutual respect and professional ambition which
is characterized by: ethics, professionalism, internationalism,
leadership, teamwork”: noi possiamo testimoniare,
se mai ce ne fosse bisogno, che è tutto assolutamente
vero
la
storia non si conclude qui, perché dopo le penne
gel bic affidò a Ottorino Piccinato anche lo studio
di altri prodotti del settore cartoleria e, storia del presente,
il tutto è in fase di continua evoluzione… |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|