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design di penne a inchiostro gel per bic
tipologia product design
azienda bic
anno 2003
descrizione
design penne con inchiostro gel e gestione del network internazionale di designer
coordinamento network designer Ottorino Piccinato
design antonio guadagnino, antonio romano, Ottorino Piccinato, paolo de giusti, pierre charton, con la collaborazione di circa 40 designer del network
bic è una delle aziende più conosciute da utenti di ogni parte del mondo, soprattutto per la produzione di penne a sfera e per i famosi rasoi e accendini usa e getta: chi non ha mai posseduto una mitica cristal?

ma bic produce anche tavole da surf, canoe, biciclette sportive e altre tipologie di oggetti ancora

ciò è dovuto al fatto che i maggiori azionisti di bic sono i fratelli della famosa famiglia bich, fondatrice dell’azienda, i quali hanno sviluppato interessi diversi in campi diversi

bic è una multinazionale la cui sede principale è situata nei sobborghi di parigi

a mildford (connecticut, usa) è stato posto il centro stile del settore cartoleria, che comprende quindi anche le penne, mentre marketing e settori produttivi sono dislocati in diverse aree in tutto il mondo: dalla gran bretagna, al sud america, all’estremo oriente
nell’estate 2003 bic decide di entrare in contatto con uno studio di design italiano, e sceglie lo studio di Ottorino Piccinato con queste motivazioni:

- è uno studio di creatività, design e ricerca italiano e conosciuto a livello internazionale

- è composto da designer distribuiti in tutto il mondo: il mercato di bic non ha confini e la creatività di chi vive in sud america o in corea può essere molto utile al marketing di una multinazionale

- non chiude mai: è uno studio–laboratorio, dove tutti hanno piena libertà di interazione, 24 ore su 24; e anche ad agosto c’è sempre un team che lavora a pieno ritmo, sia esso a Milano (sede centrale), sia a pechino (sede creata recentemente per rispondere alle nuove esigenze dei committenti cinesi), sia in ogni altro luogo da cui più designer si riuniscono per elaborare le nuove risposte ai brief dei clienti
e quando dagli stati uniti partirono il responsabile marketing e il responsabile design stationary per incontrare Ottorino Piccinato e antonio romano in pieno agosto, non sapevano che Piccinato era già stato un consulente bic molti anni prima, nel lontano 1985

in quell’occasione, infatti, Piccinato, presidente del Milano los angeles studio design, lavorò per un marchio di bic, la svedese ballograf, assieme a fabrizio latini per disegnare una serie di penne di prestigio in metallo

bic, dopo un attento studio dei metodi creativi e dell’organizzazione del network di designer gestito da Piccinato, assegnò il primo brief per lo studio di una penna ad inchiostro gel, da inserire in un mercato già molto agguerrito che vedeva come protagonista, primo fra tutti, un modello della pilot, che, per ragioni di segretezza, non si può citare

per gli stessi motivi non è possibile né mostrare immagini né trasmettere informazioni più dettagliate; è un vero peccato, perché i progetti realizzati sono veramente di primo livello: saranno visibili soltanto quando bic ci darà l'autorizzazione a farlo

quindi, a parte l'immagine del prodotto scelto, e poi mandato in produzione, le altre immagini pubblicate a fondo pagina rappresentano i progetti di seconda scelta, cioè piaciuti ma non prescelti
bic richiedeva espressamente una grande varietà di disegni, con una chiara matrice internazionale: niente di meglio, quindi, che utilizzare ancora una volta il network, che Piccinato, in lunghi anni di utilizzo del web, delle p.r; degli stage, dei master e dei corsi organizzati, poteva gestire in modo da offrire al cliente un’ampia panoramica creativa

furono mobilitati circa 40 designer, residenti o provenienti da molti paesi, soprattutto europei e asiatici

ma l’aspetto più singolare dell’organizzazione del network, di cui Piccinato va orgoglioso più che di ogni altra cosa, è il fatto che il brief che dalla sede centrale di Milano fu spedito via mail aveva delle scadenze a dir poco incredibili

la mail, infatti, fu inviata il venerdì sera e i primi bozzetti erano richiesti già per martedì sera, con la possibilità di elaborare i primi concetti approvati fino a venerdì

una settimana, dunque, non di più

e ciò perché bic aveva richiesto i primi bozzetti entro una data prefissata, in modo che il marketing avesse il tempo per impostare le proprie strategie aziendali anche alla luce del materiale ricevuto in questa prima ondata di schizzi e rendering
visto, e letto, dall’esterno, può sembrare relativamente impossibile progettare un oggetto in pochi giorni; o perlomeno può apparire che non possa esser dato sufficiente rilievo agli aspetti funzionali, ergonomici, psicologici, produttivi

ma non è così

innanzitutto il brief che Piccinato ricevette da bic era molto preciso, perfettamente strutturato e molto chiaro: proprio come ci si può aspettare da un’azienda di questo tipo (spesso, però, le grandi aziende non sono così “grandi” nella gestione del marketing e soprattutto delle informazioni da fornire ai consulenti esterni)

inoltre, Piccinato volutamente apportò delle modifiche al brief, in modo che i creativi, sia quelli interni che il network, avessero ben chiari i vincoli in cui operare

ciò non determinò una carenza di creatività, anche perché chi fa parte del network sa perfettamente che il modo migliore di soddisfare il cliente consiste nel proporre una serie di idee perfettamente in linea col brief, aggiungendone altre a cui viene lasciata una certa libertà individuale

ciò serve anche per capire, da parte del cliente e di Piccinato, cosa può esserci “oltre” o “al di fuori” dei limiti assegnati

le ispirazioni che sulla carta sembrano fuori strada sono comunque utili, sia per i suggerimenti che possono offrire, sia per sondare i reali “sentimenti creativi” di persone che, vivendo in zone molto lontane e differenti per storia, cultura e abitudini, possono offrire un panorama sufficiente realistico del gusto locale
in risposta al brief assegnato giunsero in tempo circa un centinaio di proposte, che Ottorino Piccinato selezionò fino a portarle a circa una ventina

ai corrispondenti designer venne chiesto di sviluppare alcuni particolari: chi doveva correggere l’impugnatura, chi il rapporto tra lunghezza e diametro, chi la rugosità della superficie, chi una forma un po’ troppo aggressiva

ecco che ora veniva assegnata un’altra settimana di tempo per i perfezionamenti richiesti

settimana utile anche per introdurre nuovi concetti, che, dopo aver creato decine di forme e soluzioni, ogni designer del network avrebbe potuto presentare

da tutto il materiale realizzato in sede e proveniente dal network vennero selezionate circa 15 penne, alcune delle quali proposte in più varianti

ad ognuna venne assegnato un nome in codice, che per semplicità era composto dalle prime due lettere del nome e del cognome del creatore

ogni penna venne pubblicata nell’area riservata del sito, di cui bic usa ricevette immediatamente la password di accesso
bic in poche settimane non solo operò una scelta attraverso un continuo scambio di info, commenti e opinioni con la casa madre a parigi, ma fu in grado di realizzare dei prototipi in stereolitografia pur senza aver ricevuto da Piccinato dei file 3d: i modellatori bic si basarono esclusivamente sui rendering ricevuti

segno evidente che, se da una parte i disegni erano chiari e perfettamente leggibili, dall’altra c’era un’equipe in azienda composta da persone di altissimo livello

inoltre, i designer bic hanno un’esperienza sullo specifico prodotto che è difficilmente avvicinabile, anche dai designer più esperti in piccinato.com ® (marchio del product design di Piccinato)

questa è la ragione principale per cui i modelli 3d, almeno in questa fase, non sarebbero risultati sufficientemente realistici per la visualizzazione e la successiva modellazione

in seguito, una volta ricevute ulteriori informazioni e specifiche tecniche da bic, lo studio di Ottorino Piccinato realizzò le matematiche dei modelli scelti attraverso la modellazione con rhino e con pro-e
dopo ulteriori scambi di mail tra mildford e Milano, Piccinato e il responsabile del design bic si incontrarono per la seconda volta; questa volta a parigi, in occasione della convocazione ufficiale del presidente dell’azienda, bruno bich

in quell’occasione vennero scelti tre modelli provenienti dal network e uno dal centro stile americano

ma ciò non deve esser letto come una sfida, perché non ci sono vinti, ma soltanto vincitori: bic ora aveva un partner in più, un partner italiano che, in piena sintonia con il management aziendale e, soprattutto, con la sede americana, poteva produrre creatività decondizionata dai vincoli geografici, ma molto attenta alle precise richieste da parte di un’azienda che, non a caso, è resterà a lungo, un leader invidiato e ammirato

sul sito della bic, il presidente bruno bich scrive: “we want to make bic a special place to work, with a unique atmosphere of mutual respect and professional ambition which is characterized by: ethics, professionalism, internationalism, leadership, teamwork”: noi possiamo testimoniare, se mai ce ne fosse bisogno, che è tutto assolutamente vero

la storia non si conclude qui, perché dopo le penne gel bic affidò a Ottorino Piccinato anche lo studio di altri prodotti del settore cartoleria e, storia del presente, il tutto è in fase di continua evoluzione…
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