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            |  |  |  |  
            |  | design della moto enduro laser 125 per ancillotti |  |  
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            |  | quale 
              appassionato di motocross non ha sentito parlare di ancillotti? 
 sorge sperduta nella campagna toscana alla periferia di 
              firenze, ma la sua ruggente moto in pista ha reso celebre 
              il suo nome
 
 presente ogni anno al motor show di Bologna 
              con i classici modelli 50 e 125 cross venduti in tutto il 
              mondo e ricercati per le sue ottime prestazioni, la casa 
              vanta ben 15 titoli italiani in 13 anni di gare
 
 erano gli 
              anni d'oro per la casa fiorentina quanto per tutti i produttori 
              di mezzi da cross,                  legati a doppio filo ad una rabbia dei 
              giovani per un mondo che non volevano accettare, dimesso 
              e borghese, ordinato e silenzioso, al ritmo di un rock straziato, 
              la violenza nelle strade, e la moto da cross, più 
              smarmittata e sfonda-timpani possibile
 
 i tempi cambiano, 
              le contestazioni sfumano, la rabbia rientra
 
 dalla tradizione 
              americana si impone la moto dalle caratteristiche diametralmente 
              opposte
 
 verrà poi contraddistinta come moto enduro: 
              il grande business degli anni '80
 
 dal rombo tracotante, 
              le gocce di olio nella schiena, le impennate selvagge, gli 
              ammortizzatori chilometrici, si impone viceversa sempre 
              la postura autoritaria, con il manubrio largo, la sella 
              alta, la ripresa mozzafiato, il tutto però all'insegna 
              della grazia, l'estetica, il rumore sommesso ed il conforto 
              della tecnologia (avviamento elettrico compreso)
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            |  | le 
              case devono convertire la produzione, ed in fretta 
 i giapponesi 
              (honda, kawasaki, suzuki, yamaha) partono alla grande, e 
              travolgono la tradizione e l'affidabilità italiana
 
 tutto quello che le case italiane avevano superficialmente 
              tralasciato va ora messo in priorità assoluta:                  comfort, 
              estetica e accessoristica in primo piano
 
 l'ancillotti inquadra 
              il problema, e nella piena coscienza dei propri limiti in 
              ricerca estetica, ci affida la progettazione del primo enduro 
              made in ancillotti (ndr: nel 1985 il nostro studio si chiamava Milano 
                los angeles studio design
 
 sin dai primi approcci 
              appare evidente l'importanza di valorizzare le eccezionali 
              doti della meccanica del modello cross
 
 sotto una nuova 
              veste estetica si celeranno quasi invariate le caratteristiche 
              tecniche frutto di anni di esperienza nelle competizioni
 
 dato ciò come postulato, il resto è tutto 
              da inventare; da una attenta ricerca di mercato, appaiono 
              evidenti gli aspetti che il consumatore richiede siano soddisfatti
 
 lo studio individua nella richiesta di comfort, unita ad 
              una certa natura selvaggia, i due aspetti contrapposti salienti
 
 si tenta di spingere entrambi ai limiti; come dicevamo, 
              il lato tecnologico, a livello di potenza e resistenza su 
              terreni disagevoli, non ha nulla da invidiare alla più 
              potente e resistente moto esistente in commercio
 
 dal lato 
              della godibilità e comfort, si tenta di introdurre 
              accessori nuovi, che favoriscano un uso migliore in ambienti 
              cittadini, o nel caso di viaggi a lungo raggio
 
 in tale 
              senso si decide di introdurre, ad esempio, un bauletto portaoggetti, 
              nella parte posteriore della sella, o anche di utilizzare 
              la porzione superiore del serbatoio sempre come vano portaoggetti, 
              documenti, carte stradali
 
 la linea si imposta sui canoni 
              classici che si vanno imponendo nel settore, pur strizzando 
              l'occhio ad una carenatura decisamente intraprendente, nel 
              tentativo di trovare argomenti estetici coordinatori che 
              mettano in comunicazione tra di loro elementi strutturali 
              usualmente abbandonati individualmente ad una propria trama 
              stilistica
 
 viene così lanciato un invito di sequenzialità 
              dal serbatoio verso la mascherina anteriore portafaro, così 
              come le alette laterali convoglia-aria si interpongono a 
              congiungere cromaticamente il serbatoio ancora e il parafango 
              anteriore
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            |  | la sella raccoglie senza soluzione di continuità e prosegue dal proprio canto il motivo impostato dal para-ginocchia
              il serbatoio viene predisposto per grandi capienze (12 litri per il 50, 18 per il 125), tale da prestarsi adatto tanto a «raid africani», quali il «rally dei faraoni» o la «paris-dakar», quanto a viaggi a lungo raggio: tanto quindi il fuoristrada d'avventura, quanto un uso puramente stradaiolo
              ancora nell'impostazione estetica, vengono forzati alcuni percorsi visivi di comunicazione a prima vista, a scapito di dettagli e organi meccanici veri, su cui lo sguardo non deve posarsi
              a tale scopo il fianchetto di raccordo dal portanumero al parafango posteriore è volutamente stato previsto colorato in blu scuro, per renderlo meno visibile: non ci si è serviti del colore grigio, colorazione in genere riservata a parti meccaniche meno nobili (carenatura sottomotore, portatarga posteriore)
              dalla fase di impostazione teorica alla applicazione pratica di elaborati grafici, la difficoltà maggiore è emersa dalla mancanza di disegni tecnici precedenti
              in casa ancillotti le qualità velocistiche erano maggiormente seguite piuttosto che la cura di una linea estetica che risultasse accattivante
              era il modellista ad eseguire il modello in legno con la consulenza dell'ingegnere, che aveva precedentemente messo a punto il telaio, il motore ed il rimanente della ciclistica della moto
              al modellista stesso veniva concessa una certa libertà di azione estetica; così ci si poneva il problema di instaurare un metodo di comunicazione con i tecnici e il modellista (in quell'occasione non ci siamo potuti avvalere dei nostri modellisti)
              vista l'assenza di precedenti disegni tecnici, si è optato per una comunicazione di schizzi soddisfacenti per la visione d'insieme dell'oggetto da numerosi punti di vista: una grande serie di tavole a colori, non quotate, ma comunque comprensivi di precise connotazioni dimensionali e tecniche
              il tutto integrato da un modello in scala reale in polistirolo con la tecnica delle centine orientate, costruito direttamente sul telaio della moto definitivo |  |  
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            |  | in 
              tale via si sarebbe ottenuta senz'altro una comunicazione 
              più immediata ed efficace, che non con una serie 
              di sezioni più difficili da eseguire e sicuramente 
              meno leggibili visivamente (ndr: nel 1984 non erano disponibili 
              software per la modellazione solida e delle superfici) 
 da alcune foto del 
              modello in polistirolo, ingrandite, è stato possibile 
              ampliare ancora la serie di disegni di tipo illustrativo, 
              questa volta su basi di proporzioni e dimensioni esattamente 
              corrispondenti al reale
 
 con questo sistema si riesce ad 
              ottimizzare il risultato finale perfezionando soprattutto 
              i particolari come il raggio di arrotondamento mantenuto 
              costante in più parti della carrozzeria
 
 naturalmente 
              per la plasmatura del prototipo non si è lavorato 
              solo sulla base degli schizzi, ma anche su precisi concetti 
              antropometrici ed ergonomici, come ad esempio lo studio 
              della postura del motociclista in proporzione alla larghezza 
              della sella, del manubrio, la distanza corpo-manubrio e 
              la possibilità offerta da un giusto rapporto di angoli 
              fra sedile e pedivelle e comandi vari per adattarsi a guidatori 
              di diversa altezza, come lo sono i fruitori di una enduro
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              assicurare le doti di potenza che ci si prefiggeva, l'ancillotti 
              stabilì di adottare il motore dell'azienda tau, italiana, 
              potente e affidabile al contempo, da poter essere agevolmente 
              manovrato anche dal guidatore meno esperto 
 l'adozione del 
              raffreddamento a liquido ha determinato una serie di importanti 
              conseguenze funzionali ed estetiche
 
 in primo luogo la previsione 
              di due alette convogliatrici laterali, con un logico inserimento 
              estetico nel serbatoio, ma che si potessero anche asportare 
              per consentire l'estrazione del serbatoio
 
 l'opportunità 
              di agevolare le operazioni di manutenzione del motore ed 
              altri organi meccanici è stata offerta da un accurato 
              esame dei pezzi coinvolti e dai loro incastri e cerniere 
              col telaio portante
 
 anche questi disegni sono stati realizzati 
              per lo studio di tutte le curve e raccordi sotto forma di 
              linee rette che tendessero all'arco di cerchio in modo appena 
              percettibile, per dare un senso di bombatura per illusione 
              ottica
 
 questi disegni sono stati presentati all'azienda 
              a pennarello pantone e corretti con colpi di luce mediante 
              gessetti e tempera bianchi
 
 la simulazione degli smussi 
              e delle curvature era molto importante per rendere fedelmente 
              i riflessi dati dalla eccezionale brillantezza del serbatoio 
              e degli altri componenti della carrozzeria, garantita dall'uso 
              della vetroresina iniettata negli stampi con una tecnica 
              innovativa per l'epoca (1984)
 
 nei primi disegni non sono 
              stati messi in risalto tutti i particolari dei vari agganci 
              anche se furono elaborati diversi sistemi su disegni quotati 
              forniti alla casa in un secondo tempo
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            |  | ritornando 
              al motore, questo è stato studiato con particolare 
              attenzione alla sicurezza per potenza e continuità 
              delle prestazioni 
 per questo motivo è stato approntato 
              un sistema antigrippaggio con controllo elettronico di avviso 
              in mancanza d'olio
 
 questo sistema è collegato ad 
              una spia sul cruscotto messa in posizione predominante rispetto 
              alle altre
 
 studiato in collaborazione con la veglia-borletti 
              il cruscotto è caratterizzato da due strumenti grandi, 
              tachimetro e contagiri, e da uno più piccolo al centro 
              per il livello della benzina
 
 ci sono poi dieci spie diverse 
              per i vari servizi, il tutto concentrato in un pannello 
              di materiale plastico nero opaco coperto e sigillato da 
              una lastra trasparente antiriflesso
 
 il 
              cruscotto risulta 
              molto più somigliante ad un cruscotto automobilistico, 
              tanto è attrezzato e completo
 
 per la veglia sono 
              stati approntati una serie di disegni quotati per l'esatto 
              posizionamento di strumenti e spie
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            |  | sempre 
              restando nella zona manubrio, lo studio ha presentato una 
              novità assoluta nel settore fuoristradistico: lo studio dei paramani con indicatori direzionali 
              incorporati, il tutto retrattile in caso di caduta, per 
              concentrare in un unico oggetto due funzioni differenti 
              e per riprendere la linea generale della moto 
 anche le 
              frecce posteriori sono state inglobate nella carrozzeria 
              evitando ogni rottura: uniche parti sporgenti risultano 
              quindi gli specchietti
 
 i disegni relativi alle frecce sono 
              stati fatti tono-su-tono, ossia prendendo un foglio precolorato 
              del colore della carrozzeria e giocando con matita azzurra, 
              tempera gialla, pennarello arancione e bianco coprente posca
 
 il 
              serbatoio è sdoppiato in due parti e colorato 
              in maniera differente per segnalare visivamente la scomponibilità 
              delle parti
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            |  | per 
              poter correggere eventuali curve non perfette dei primi 
              schizzi, i disegni successivi sono stati ricavati da fotocopie 
              ingrandite in bianco e nero, per non creare confusione per 
              la sovrabbondanza di colori della parte in esame 
 come tocco 
              definitivo della modellazione della carrozzeria è 
              stata la mano abile del modellista lanini, proveniente da 
              una pluriennale esperienza presso la piaggio (aveva fatto, 
              a suo tempo, il primo modello in legno delle pale del primo 
              elicottero) che ha materializzato il modello in legno in 
              scala reale, seguendo in parte le indicazioni dei disegni, 
              in parte la verifica delle dimensioni del modello eseguito 
              in polistirolo espanso presso il nostro laboratorio di modellistica, 
              in parte dallo studio delle tavole ergonomiche, sezioni, 
              ecc
 
 dopo tutta la fase di schizzi e visioni prospettiche, 
              ci siamo preoccupati di proporre all'azienda più 
              versioni di uno stesso modello: a questo scopo è 
              stato realizzato un lucido con le principali misure delle 
              parti da tenere fisse giocoforza (telaio, motore, ruote...); 
              dalle eliocopie su cartoncino sono stati ricavati diversi 
              disegni a pennarello, carboncino, bianco posca per i riflessi 
              e acetato adesivo per le superfici particolarmente lucide 
              e riflettenti
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            |  | i 
              modelli differivano per gli optional, ad esempio per l'adozione 
              o meno del bauletto portaoggetti estraibile, o in base alla 
              presenza di una strumentazione più o meno ricca, 
              la presenza di un road-book elettrico per i motorally 
 il
              modello più rallystico è dotato di strumentazione 
              minima, frecce piccole, ed altri accorgimenti per alleggerirla; questo modello doveva caratterizzare maggiormente l'immagine 
              corsaiola della casa toscana i colori sono ritornati al 
              giallo-azzurro tradizionali ancillotti in alternativa al 
              bianco, blu e rosso del modello base
 
 abbiamo realizzato 
              anche il logotipo laser 125 colorato in nero e rosso su 
              fondo bianco da apporre al fianchetto convogliatore d'aria
 
 ha inoltre progettato il nuovo marchio 
                e logotipo ancillotti sopperendo ad un problema di immagine 
              che da anni affliggeva la casa
 
 marchio e logo sono inserite 
              in unico disegno per non costringere l'osservatore a memorizzare 
              due simboli differenti: una parte della «n» 
              completa la «a» iniziale quando questa e vista 
              da sola, ma ritrova la sua naturale collocazione nel logo 
              quando la scritta «ancillotti» è completa; anche in questo caso duplice colorazione, bianco-rosso-blu 
              e giallo- azzurro
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            |  | in 
              previsione di una massiccia campagna pubblicitaria sono 
              stati approntati postumi alcuni bozzetti che esaltassero 
              prevalentemente la linea della moto rispetto alla parte 
              tecnica che, tutto sommato, ha subito poche variazioni rispetto 
              al modello «cross» 
 le tavole sono state realizzate 
              sul cartoncino schoeller perché resistente all'acqua 
              di tempera ed acquerelli, usati in trinomio con letra-jet 
              per le sfumature, il tutto steso a grosse pennellate per 
              trasportare il materiale colorato da una parte all'altra 
              del foglio con striature multicolori su base rosso, arancione 
              viola. altre tavole, volte a simulare un'immagine fotografica 
              in controluce molto contrastata, sono state disegnate con 
              bianco, azzurro e rosso su cartoncino nero
 
 in 
              seguito all'esperienza ancillotti, continuiamo (ndr: 1985) 
              a porci l'interrogativo: quale futuro per la enduro, moto 
              tuttoterreno, mezzo dei giovani? una volta raggiunto un 
              certo standard stilistico si può disegnare qualcosa 
              senza essere banalmente ripetitivi, migliorando magari in 
              modo rilevante le qualità prettamente tecniche di 
              un modello, oltre che quelle puramente estetiche? noi accettiamo 
              la sfida e propone un modello di enduro, studiato in funzione 
              di quelli che saranno gusti ed esigenze degli anni novanta
 
 tra i componenti riprogettati posto d'onore spetta al motore, 
              disegnato a due cilindri in linea in posizione orizzontale 
              per lasciare spazio ad un serbatoio in posizione ribassata, 
              ottenendo un baricentro basso e costante in ogni circostanza
 
 la forcella anteriore e sostituita da uno scatolato rigido 
              che lavora su di un unico gruppo molla- ammortizzatore con 
              la ruota posteriore; il tutto per ottenere una gamma infinita 
              di variazioni d'assetto sia per la città che per 
              percorsi fuoristradistici particolarmente accidentati
 
 una 
              moto quindi potente, versatile, una moto per tutti senza 
              limitazione di sesso ed età
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