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design del camion dakar per cavallino giocattoli
tipologia product design
azienda cavallino giocattoli
anno 1995
descrizione
design di un camion giocattolo in materiale plastico
design Ottorino Piccinato, pablo vergellin
engineering Ottorino Piccinato, pablo vergellin
schizzi e rendering giulio simeone, ilaria caporali
modello calamus, matteo avanzi, pablo vergellin
computer animation calamus
materiali polipropilene, metallo, polietilene ad alta densità
quando cavallino giocattoli ci commissionò il progetto del dakar, si era ancora molto lontani dall'idea di ciò che doveva essere realizzato, sia in termini di forma e caratteristiche, sia soprattutto in termini dimensionali, nel senso che inizialmente il brief prevedeva un nuovo tipo di camion giocattolo dalle dimensioni contenute (circa 35 cm. di lunghezza)

in questa prima fase di approccio al progetto venne fornita all'azienda una vasta serie di schizzi tra cui scegliere per l'impostazione della forma

e da subito nacque l'idea di rendere il camion adattabile ad ogni terreno, immaginando che il bambino ci avrebbe giocato sia in spiaggia che nei giardini pubblici

quindi venne proposta l'idea di un camion con cabina sterzante e con la possibilità anche di basculare attorno all'asse longitudinale, per adattarsi appunto ad ogni avvallamento del terreno

questo progetto fu presentato sottoforma di modello in resina ed espanso a un convegno organizzato da cavallino presso il proprio stand al gio-sun di rimini, una fiera specializzata per il giocattolo e l'arredamento da giardino

davanti a quindici rappresentanti dell'azienda, Ottorino Piccinato ed elisabetta mosca presentarono il progetto (ancora non si chimava dakar) insieme ad altre idee per futuri giocattoli

i rappresentanti accolsero con entusiasmo l'idea di un giocattolo "rivoluzionario", pur restando all'incirca nei costi di un camiocino normale, per cui il progetto definitivo fu avviato

si decise per una linea morbida, arrotondata, anche per differenziarsi dalle linee molto rigide adottate fino a quel momento dall'azienda

ciò avveniva per due motivi principali

il primo era il fatto che fino ad allora si erano sempre prodotti camion come riproduzione di veicoli esistenti, che, negli anni '80, erano decisamente spigolosi

ma il motivo reale consiste nel fatto che il modellista utilizzato fino a quel momento da cavallino, peraltro bravissimo, utilizzava quasi esclusivamente il legno; poiché il modellista era anche l'ideatore delle forme, il fatto di usare un materiale non plasmabile, rendeva l'oggetto naturalmente rigido, lineare, con lati dritti e pochissime bombature, difficili da fare in legno

l'avvento, con noi, di modellisti specializzati in diversi materiali, ha fatto sì che i designer impegnati nella creazione di nuovi modelli fossero liberi di creare qualsiasi forma, purché ottenibile tramite stampaggio ad iniezione

fu così che venne proposta una cabina morbida, nuova, che non si rifaceva ad alcuna forma esistente, e divisa in due parti: la cabina vera e propria sopra, e la scocca, grigia, sotto

lo sdoppiamento della cabina ci ha permesso di "chiudere" la forma nella parte inferiore, cosa non possibile per una normale cabina realizzata in un solo pezzo ad iniezione, perché il sottosquadra non avrebbe permesso la fuoriuscita del pezzo dallo stampo

cavallino valutò il costo di un secondo stampo per la cabina e accettò la nostra idea
inizialmente sono statio studiati i modelli della concorrenza, tra i quali il camion volquete, di cui ilaria caporali ha realizzato rilievi e rendering
i primi schizzi presentati a cavallino giocattoli: da subito nacque l'idea di rendere la cabina rotante sui due assi e la realizzazione della stessa in due stampi; gli schizzi sono di giulio simeone
il primo modello, in resina, del dakar: la forma è già definita nei suoi tratti principali, mentre le dimensioni sono ancora molto contenute: circa 35 cm di lunghezza; da notare l'assale di centro che, grazie ad un'asola verticale nello stampo del telaio, è libero di muoversi verticalmente, adattandosi al terreno; la "potenza" del dakar è tale da schiacciare una lattina di coca; il modello iniziale e la fotografia sono di matteo avanzi
quando cavallino giocattoli vide il modello, assieme ad una animazione realizzata col computer da matteo avanzi e presentata in seguito al salone internazionale del giocattolo, si rese conto che sarebbe stato un peccato impegnare questo design per un camioncino di piccole dimensioni

e così ci venne chiesto di renderlo più grande

e, di modello in modello, si passò da 35 centimetri a circa 60

un bel salto, soprattutto considerando che, variando le dimensioni, cambiavano i competitors, perché la concorrenza proponeva al mercato camion più grandi, ma con caratteristiche e accesori tali da giustificare l'aumento del prezzo

l'azienda e lo studio decisero però di non aggiornare il prodotto ai continui cambiamenti dimensionali, puntando ad un prodotto grande, imponente, ma economico, visto che c'erano già due punti a favore del dakar: la linea non consueta e la manovrabilità, e, non ultima, la grande capienza del cassone posteriore

venne realizzato da pablo vergellin un modello in espanso di 60 cm, e i due modelli vennero immortalati in un'immagine che rappresnta l'evoluzione del progetto
ci furono altre riunioni e si decise, questa volta definitivamente, che si poteva fare un dakar lungo ben 84 centimetri

per la realizzazione del modello con le nuove dimensioni si utilizzò il sistema denominato "reverse engineering": si prende il modello in resina, o in espenso, lo si posiziona sotto un "tastatore", che ne rileva le sezioni trasversali e longitudinali distanziate di due millimetri

il percorso del tastatore viene indirizzato a un computer che, tramite il software duct ne memorizza i punti (nuovola di punti) e ne raffigura l'immagine complessiva a video

una volta ottenuta la superficie vengono fatti degli aggiustamenti, e viene memorizzato il file

a questo punto viene chiesto al programma di ingrandire la forma della percentuale desiderata e si salva il file in formato iges, per la lavorazione di un nuovo modello in mdf per la valutazione finale

davanti alla forma definitiva cavallino giocattoli e i nostri progettisti hanno dato il via alla lavorazione dello stampo in acciaio

per uno studio di design questa è sempre una decisione difficile perché si tratta di decidere come impegnare diverse centinaia di milioni di lire (n.d.r allora non c'era l'euro)

contemporaneamente abbiamo realizzato il progetto dei cerchioni delle ruote del dakar, utilizzando un altro software, l'eureka gold, poi diventato think design

il risultato finale è reso pubbliico attraverso le immagini qui sotto; è il 1995
ultimati i disegni per gli stampi, si passò alla grafica; di cui vengono raffigurati due esempi: i fari anteriori e posteriori

per semplificare lle operazioni di montaggio degli adesivi, venne scelta la soluzione dei fari trapezioidali con fari tondi disegnati, anzichè i fari tondi, presenti invece nei modelli iniziali

i disegni sono stati realizzati utilizzando corel draw, a nostro avviso il miglior programma di grafica in commercio

per le foto ufficiali venne convocato un ragazzino che, molto malvolentieri, indossò la maglietta col marchio cavallino (anche il marchio è un nostro progetto) e si presentò con mamma e truccatrice personale, quasi come un divo di hollywood
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