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plast design n.7 |
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sole mare e... design |
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plast design pubblica un articolo sul workshop di creatività rollerblade planet |
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copertina e pagine interne |
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testo |
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sole, mare e design
a rovigno con la scuola italiana design per una vacanza-studio creativa
mare, sole, bianco campanile che svetta sul promontorio
gabbiani
la carovana della scuola italiana design è giunta a rovigno (istria, croazia) per il workshop "rollerbiade planet", dedicato allo sviluppo di nuovi "concept" di prodotto legati al mondo dei pattini in linea e organizzato dalla scuola in collaborazione con benetton group
"la decisione di dar vita a questo tipo di iniziative nasce dalla convinzione che sia molto importante per gli studenti fare esperienze lavorative dirette con le aziende" afferma giorgio pellizzaro, responsabile marketing e, con Ottorino Piccinato, fondatore della scuola italiana design
ci siamo quindi rivolti a benetton, alla ricerca di un tema che appartenesse a una sfera di interesse giovanile
la società, che intendeva introdurre delle innovazioni nel marchio rollerblade, ha accettato con entusiasmo di partecipare a questo appuntamento di creatività
qui gli studenti sono calati in una realtà professionale vera e propria, in cui devono sviluppare progetti che, al termine del workshop, verranno consegnati al cliente
inoltre, prosegue pellizzaro, abbiamo scelto di essere a rovigno perché questa località è una culla di creatività
la natura, il mare, i boschi, le rocce, la storia, l'arte offrono una varietà di provocazioni e stimoli decisamente importante"
ore 19: il ritrovo per tutti i partecipanti è presso un furgone messo a disposizione da benetton group, che offre la possibilità di sperimentare i pattini in linea rollerblade a chiunque voglia cimentarsi in questo sport
mentre studenti, turisti e curiosi di ogni tipo si affaccendano a sperimentare i pattini, sopraggiunge un corteo nuziale tra fisarmoniche, fiori e vestiti da cerimonia
tra la sorpresa di tutti uno dei testimoni non sa resistere alla tentazione: abbandona gli sposi per provare in tutta fretta un paio di rollerblade
qualche breve evoluzione nel tripudio di amici e parenti, e poi il corteo riprende
lo scopo principale di questo primo approccio consiste nel verificare le difficoltà e le sensazioni legate all'uso dei pattini per utilizzare tali nozioni nel corso dei giorni successivi, in cui si passerà alla progettazione di prodotti volti ad ampliare il mercato dei pattini in linea, di nuovi sport e giochi legati all'universo playlife, ossia a quel marchio di benetton group nel quale sono racchiusi tutti gli articoli sportivi della società
obiettivo: abbattere le barriere
ore 9.00: la seconda giornata si apre con un incontro in cui è esposto il programma dei lavori
attraverso giochi, associazioni di idee e stimoli psicologici, gli studenti cominciano a prendere confidenza con il metodo operativo che verrà poi applicato nei giorni successivi, stabiliscono rapporti amichevoli e di collaborazione tra loro e con i tutor
sebbene si abbia la sensazione di essere immersi in una situazione lasciata al caso, il programma creativo utilizzato per questo workshop è impostato su alcune precise regole chiave che mirano a far vivere quest'esperienza come un gioco, conducendo, però, a risultati concreti
il metodo prevede che i partecipanti siano allontanati dall'ambito professionale in cui operano normalmente e che sia abbandonata qualsiasi scala gerarchica
in tal modo sono favoriti i rapporti umani, si è sollecitati da stimoli inconsueti e il tempo è vissuto molto intensamente, poiché l'impulso creativo non viene interrotto da eventi esterni
è indispensabile che tutti siano predisposti ad affrontare il lavoro d'équipe, mettendo il proprio contributo soggettivo al servizio delle soluzioni proposte dal gruppo e accogliendo gli arricchimenti altrui
inoltre, è previsto che gli studenti operino in assenza di inibizioni e, quindi, di limitazioni in termini di pensieri, parole, gestualità, postura e, naturalmente, look
così, grazie alla simpatia e al coinvolgimento dei docenti, alle ore 15 (circa) le gerarchie sono state abbattute e si è destata una rilassata voglia di fare
dalle parole alle idee
è la mattina del terzo giorno quando benetton group presenta una breve storia del pattino e le più recenti evoluzioni, per trasmettere quella filosofia di "fun & fitness" su cui si basa il marchio rollerblade
emergono due domande principali alle quali l'azienda invita i ragazzi a rispondere mediante soluzioni progettuali: "perché non usi i pattini?" e "perché non usi le protezioni?"
a tali quesiti si affianca la richiesta di sviluppare nuovi prodotti che rientrino nella concezione playlife
ore 10.30: dopo aver scelto un luogo adatto a stabilire quel clima di distensione e creatività previsto dal programma (in piscina, sugli scogli, nei boschi o in sala ritrovo), gli studenti si mettono al lavoro, suddivisi in gruppi di 10 persone, seguiti all'interno dei team da un tutor e coordinati, complessivamente, da Ottorino Piccinato, responsabile didattico
in un clima in cui è bene che ognuno si senta a proprio agio per dare il meglio di sé, prende il via la fase preliminare del programma: una sorta di "brodo primordiale" denominato dalla scuola lo "sparamappa"
questo esercizio consiste nel porre al centro di un grande foglio alcune "parole chiave" legate al tema in questione, a partire dalle quali, per associazioni di idee gli studenti devono "sparare" qualsiasi concetto venga loro in mente
tra le centinaia di sostantivi, verbi, aggettivi, avverbi proposti, il gruppo ne seleziona una rosa ristretta
a questo punto, in merito alle parole prescelte, i partecipanti, dando sfogo alla propria fantasia, esprimono delle "idee magiche", ossia dei desideri che vorrebbero vedere realizzati
in questa fase, esclusivamente propositiva, il metodo fa preciso divieto di usare i termini "no" e "ma", ai quali vanno necessariamente sostituite le voci "sì" ed "e", per sforzarsi di costruire idee e progetti senza escludere alcun concetto espresso dagli altri, che potrebbe contenere preziose potenzialità
da tali ipotesi il gruppo elabora delle "idee concrete", giungendo così alla seconda parte del percorso di creatività, in cui concetti progettuali riconducono alla realtà i desideri espressi nella fase precedente
è qui che, per la prima volta dall'inizio dei lavori, alle soluzioni proposte si introduce un "filtro", in base alla logica, all'esperienza e, in certa misura, alle tecnologie attuali e future
solo a questo punto il metodo prevede che siano presi in considerazione gli aspetti più strettamente realizzativi e si entra nella terza fase, in cui è affrontata la definizione dei concetti da presentare al cliente
ore 18: i risultati conseguiti nell'ambito dei singoli gruppi sono messi a disposizione di tutti, affinché ne possano derivare ulteriori stimoli
"chi presenta il progetto conclusivo spiega Piccinato è la scuola nel suo insieme, pertanto non hanno senso di esistere gelosie e reticenze
idee e concetti vanno integrati per presentare le migliori soluzioni al cliente
nel caso di questo workshop, il metodo si prefigge lo scopo di arrivare a proporre non un progetto esecutivo, ma idee creative che possono essere anche molto lontane dalla realtà
al termine della settimana consegneremo un testo comprendente tutti i progetti elaborati, che l'azienda potrà utilizzare, magari tra qualche mese o qualche anno, per formulare dei prodotti"
il programma creativo previsto dal workshop si basa sulla formazione tecnica ricevuta durante l'anno scolastico, pertanto, la maggior parte delle idee proposte deriva dal bagaglio culturale di ogni studente
"comprendere la composizione dei materiali plastici, l'azione di una molla, una linea ergonomica puntualizza Piccinato non può essere fatto in modo creativo, ma richiede un apporto formativo più convenzionale"
le soluzioni progettuali
tra risate, discussioni, disegni e notti in bianco il lavoro prosegue incessante giorno dopo giorno, seguendo la traccia del metodo di creatività, e l'impegno, da parte di tutti, è sempre più elevato
la tensione verso il risultato finale è tangibile, ma non compromette l'allegria dei partecipanti: quinto giorno, ore 19, grigliata su un'isola deserta... pur rimanendo immersi in un ambiente estivo e vacanziero, gli allievi sono calati in un'effettiva…
l'industrial design fa scuola
la scuola italiana design, prima scuola di industrial design del triveneto, è gestita da tecnoPadova, azienda speciale della camera di commercio di Padova, ed è riconosciuta dalla regione veneto
i corsi (metà ottobre inizio giugno) sono articolati su tre anni
il biennio mira a fornire le nozioni culturali di base, un metodo progettuale, i linguaggi della professione (schizzi, rendering, modellazione ecc.) e la conoscenza di programmi informatici continuamente rinnovati
nel terzo anno, di master, gli studenti sperimentano l'esercizio della professione
"coordinati dai docenti dichiara giorgio pellizzaro applicano quanto hanno appreso nel biennio, lavorando per aziende che la scuola seleziona all'inizio dell'anno, avendo cura di scegliere società assai differenti per dimensioni e settori merceologici
accanto ai programmi istituzionali, la scuola organizza incontri con professionisti del settore, eventi, concorsi, stage presso studi professionali e numerose iniziative, come questo workshop estivo, grazie ai quali gli studenti hanno la possibilità di entrare in contatto con esperienze diverse da quelle dell'ambito scolastico
uno degli obiettivi fondamentali sostiene pellizzaro consiste nel portare i ragazzi a comprendere la necessità di autoformarsi continuamente
la scuola intende fornire agli studenti la formazione di base e la capacità di essere operativi, nell'arco di un mese, all'interno di un centro stile aziendale o di uno studio di progettazione, dopodiché il designer, per essere tale, è obbligato ad evolversi quotidianamente"
"una caratteristica distintiva di questa scuola spiega Piccinato è data dall'avere un corpo docente che, oltre a possedere capacità didattiche, è composto da professionisti
i ragazzi imparano a gestire quel delicato equilibrio" in cui il designer deve operare, tra una certa dipendenza dall'azienda per cui sta lavorando e la propria indipendenza filosofica, formativa e imprenditoriale
la scuola è un po' un camaleonte, chiamata ad evolversi continuamente, modificando le metodologie progettuali e didattiche, introducendo, ad esempio, programmi di creatività fino a tre anni fa inesistenti"
"un obiettivo della scuola italiana design di più ampio respiro conclude giorgio pellizzaro riguarda la promozione della cultura del design industriale, che può rendere le aziende più competitive
una decina di anni fa, insieme a Ottorino Piccinato, abbiamo osservato che nella provincia di Padova, pur essendo presente una realtà imprenditoriale assai vivace, non esisteva una scuola di design industriale
così abbiamo proposto la fondazione della scuola italiana design che da una parte fornisce uno sbocco professionale ai giovani dell'area e dall'altra permette alle aziende locali di migliorare la propria competitività grazie al plus valore fornito dalla creatività italiana, riconosciuta a livello mondiale" |
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didascalie |
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- rollerblade planet, workshop organizzato dalla scuola italiana design e da benetton group
- rovigno
- le prime idee
- rendering di bidone aspiratutto per de longhi (scandolara, scagliola)
- realizzazione di modelli per studi e presentazioni
- deumidificatore per de longhi (dianati, Piccinato)
- rendering a computer di lettore cd (zarnbon, Piccinato, stabellini)
- occhiale da sci per snowboard progettato per l'evento sport e design
- immagine della furgonetta fiat panda, nella versione approntata per la sip: i portelli posteriori sono realizzati con un'anima di schiuma poliuretanica, protetta da un rivestimento in vetroresina (foto bella & ruggeri)
- il servizio pubblico per esterni progettato da marco zanuso: la cupola di copertura e alcune componenti dell'arredo interno sono state realizzate in vetroresina stampata ad iniezione
- raccoglitori per vetro e carta ad uso urbano, prodotti da covet con la medesima tecnologia
-
scocca in vetroresina di computer, che avvolge monitor e tastiera in un pezzo unico |
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